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Maggio 2002Appoggiata, in piedi, ad una panchina del parco, se ne stava immobil

Maggio 2002Appoggiata, in piedi, ad una panchina del parco, se ne stava immobile, fissa. . .
tanto da far risaltare controsole la prorompente quanto decisa siluette.
Era giovane, fresca da mitigare la persistente afa del primo pomeriggio;
osservandola meglio, era provocante nel suo tubolare cangiante.
Avvicinandomi, nel guardarla sott'occhi, mi chiedevo s'era mai possibile che po'po' di
roba
fosse lasciata sola.
E piu l'ammiravo, piu mi sentivo strano sudavo freddo;
mi si impastava la lingua, ed un unico pensiero si faceva strada nella mia mente quello di farla mia;
di possederla!Ormai in un marasma di tremiti e fremiti, irrazionalmente mi guardai attorno per accertarmi che fossimo soli in quel contesto. . .
dopodicche. . .
con una libidine travolgente, le saltai addosso toccandola, smanioso, dappertutto. . .
concitato volli pomparla ripetutamente.
Finalmente pago, con calma cominciai a pedalare. . .
Morale prima di dire la tua, sii certo di quello che dici.

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